Uno dei più famosi miti dell’allenamento è appunto il fatto che, durante l’esecuzione di uno squat, le ginocchia non DEVONO superare le punte dei piedi, per evitare drammatiche conseguenze per le nostre ginocchia. Questa credenza, deriva da una mal interpretazione di uno studio, come di molti altri, effettuato anni fa, le cui conclusioni si sono radicate nella cultura comune di fisioterapisti e preparatori atletici. Uno di questi studi è del 2003 (Fry et al. (1)), in cui si evince come la torsione del ginocchio cambia, quando si impedisce al ginocchio di superare le dita dei piedi. Quello che in realtà accade è che, limitando la proiezione delle ginocchia anteriormente, si limita si la torsione a livello del ginocchio a discapito di un maggior carico a livello di anca e colonna lombare. Nello specifico si diminuisce il carico al ginocchio del 22%, per aumentare il carico a livello dell’anca e della colonna lombare del 1070%. Si tratta quindi di un maggior lavoro per la muscolatura dell’anca e della schiena, potenzialmente pericoloso.
Perciò va tenuto in conto il fatto che lo stress a carico del ginocchio, se si permette all’articolazione di superare le dita dei piedi, è perfettamente tollerabile, nei limiti di carico che un ginocchio può sopportare. Sicuramente non ha senso correggere un esercizio andando ad aumentare lo stress di carico in modo esponenziale in altri distretti, cercando di compensare il gesto atletico.
Può essere comunque utile limitare un eccessivo atteggiamento di anteriorità del ginocchio, che può in effetti aumentare la tensione al livello del tendine rotuleo e della rotula. In effetti potrebbe avere senso limitare lo spostamento anteriore del ginocchio in quelle persone che presentano già un dolore anteriore di ginocchio, situazione che può essere attenuata scaricando maggiormente lo stress a livello dell’anca e della regione lombare; in effetti sarebbe più idoneo, in questo caso, limitarsi ad effettuare un Box Squat o Powerlifting Squat.