La spalla congelata o capsulite adesiva è un disturbo che provoca rigidità e dolore nell’articolazione tra omero e scapola.
E’ un disturbo che inizia in modo graduale e lentamente evolve andando poi, gradualmente, a risolversi in 1 anno o più di decorso. Chiaramente le variabili sono molte, pertanto, ogni persona ha una storia diversa.
Il rischio di sviluppare una sindrome della spalla congelata, aumenta, se si è reduci di un intervento chirurgico alla spalla o nelle zone limitrofe.
Il trattamento della spalla congelata prevede la mobilizzazione passiva, l’esercizio terapeutico e a volte l’utilizzo di antinfiammatori o infiltrazioni articolari. Una particolarità è il fatto che si possa riproporre una sindrome della spalla congelata all’articolazione controlaterale.
Sintomi
Si suddivide l’evolvere della sindrome in 3 fasi:
- Fase di congelamento: è presente dolore in quasi tutti i movimenti e la spalla inizia ad irrigidirsi.
- Fase congelata: il dolore inizia a diminuire, mentre la limitazione del movimento è importante.
- Fase di scongelamento: il range di movimento lentamente migliora.
Cause
I legamenti, i tendini e le ossa vengono imbrigliati da una rete di tessuto connettivale, rigido e anelastico, che blocca l’articolazione.
Gli esperti non hanno ancora compreso il meccanismo alla base di questa problematica, ma è statisticamente più frequente in persone che soffrono di diabete o hanno subito un intervento nel periodo precedente.
Fattori di rischio
- Colpisce persone sopra ai 40 anni, specialmente le donne;
- chi è stato operato ed è rimasto immobilizzato per molto tempo;
- chi soffre di diabete, iper/ipotiroidismo;
- disturbi cardiovascolari, diabete, parkinson.
FisioRehab – dott. Simone Muggianu