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Correre può sembrare un’attività semplice, che non necessita di alcuna abilità particolare e, per certi versi, è così; tuttavia, questa affermazione è vera, solamente, se si parla del jogging leggero, praticato saltuariamente e non di un attività di running intensa, che metta sotto stress il nostro fisico. Un runner sa quanti possano essere i fattori che influenzano la qualità della corsa e che si ripercuotono a livello fisico, sia fattori esterni come il terreno, la temperatura e le condizioni atmosferiche, sia fattori interni come la stanchezza, lo stato di forma, l’idratazione e l’alimentazione. Inoltre esistono altri fattori che molto spesso non consideriamo o riteniamo ininfluenti.

Il primo fra questi è il tipo di calzatura: se abbiamo comprato una scarpa nuova, non è quasi mai una buona idea indossarla per la prima volta ad una gara oppure in un allenamento intenso. La prassi migliore dovrebbe essere quella di indossarla alcuni giorni durante la giornata in modo tale da far adattare la scarpa al nostro piede; questo è fondamentale per evitare lo sviluppo di dolori a livello di tallone o fascia plantare o risentimenti muscolari alla muscolatura posteriore della gamba.

Un secondo punto molto importante è legato alla nostra tecnica di corsa: si esatto, nella corsa ci vuole tecnica. Spesso le persone scelgono la corsa come sport, perché è comoda, necessita di poco tempo e sembra la cosa più facile da fare, per poi ritrovarsi a dover convivere con dolori muscolari fastidiosi o fitte lancinanti alla schiena, e poi decidere che la corsa non fa per lui o lei e, anzi, fa male alla schiena (cosa che, per altro, gli studi scientifici suggeriscono non esser vera). Uno dei fattori da tenere in considerazione è la lunghezza della falcata: più una falcata è ampia, maggiore è il carico articolare. Una falcata più breve, corrisponde ad una cadenza maggiore, con una conseguente diminuzione del sovraccarico al ginocchio e alle altre articolazioni. Si consiglia di mantenersi in un range di cadenza che va dai 150 ai 190 passi al minuto circa. Se volete avere un idea della cadenza ideale per voi stessi, un test molto semplice è quello di provare a correre scalzi su una superficie dura; troveremo la cadenza migliore che ci permetterà di correre minimizzando lo stress da impatto a terra.

In alcuni casi è necessario andare a modificare altri parametri nella corsa, maggiormente specifici, come il tipo di appoggio del piede, il tipo di reclutamento muscolare o altri parametri legati alla biomeccanica della corsa; questo tipo di lavoro va fatto necessariamente con un fisioterapista competente.

Prestare attenzione alla ripetitività. Questo significa che allenarsi sempre nella stessa situazione, sempre sullo stesso terreno, con gli stessi ritmi, porta il corpo a dei picchi di carico sempre ai medesimi gruppi muscolari e alle stesse strutture; perciò è fondamentale variare i fattori esterni e interni modificabili, per dare sollecitazioni sempre diverse al nostro corpo, in modo che il nostro fisico si adatti a stimoli variabili.

Spesso la corsa viene scelta come sport per dimagrire; purtroppo sappiamo che un aumento ponderale importate può creare grossi disturbi a livello articolare; a maggior ragione, nella corsa, si può incorrere in lesioni articolari anche piuttosto gravi, se non si utilizzano le giuste accortezze e la giusta gradualità nell’approcciarsi a questo sport.

FisioRehab – dott. Simone Muggianu