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L’uomo nasce nudo. Si copre per proteggersi dal freddo e dalle intemperie e si copre i piede da circa 2 milioni di anni per non ferirseli e per tenerli al caldo.

In questi 2 milioni di anni la struttura del piede è cambiata poco, tuttavia negli ultimi 40 anni, le scarpe, in particolare quelle da corsa si sono trasformate inserendo ‘’tecnologie nuove’’ in ogni nuovo modello.

I primi modelli di scarpa risalgono a circa 5500 anni fa, un periodo brevissimo se rapportato all’intera storia dell’uomo. Fino all’epoca romana si utilizzavano i sandali, poi si è passati a stivali o altre forme di calzatura molto minimali nella forma e nell’aspetto, che molto spesso riproducevano la forma del piede di chi le indossava.

Negli anni ’80 invece c’è stato un cambio di tendenza, si è iniziato a produrre di più e con più ‘’tecnologie’’, talloni rinforzati, suole ammortizzate, sistemi di stabilizzazione, antipronazione, solette rigide.

Tutti cambiamenti non legati ad alcuno studio scientifico, molto più spesso dettati dalla competizione tra un marchio e l’altro, alla strenua ricerca di una scarpa più moderna e che facesse maggior presa a livello di marketing.

Oggi sappiamo come tutti questi meccanismi alterino la biomeccanica di corsa, predisponendoci agli infortuni e indebolendo la struttura del nostro piede.

FisioRehab – dott. Simone Muggianu